RAPPORTO SULL'EUROPA
1979  

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NTERVENTI DI POLITICA, ECONOMIA, CULTURA MARIO PEDINI - RAPPORTO SULL'EUROPA MOMENTI E FATTI DELL'UNIFICAZIONE

Nell'Europa uscita semidistrutta dall'incendio della seconda guerra mondiale nasceva e sempre piú si diffondeva la convinzione che solo l'integrazione politica dei vari stati avrebbe costituito l'unica alternativa politica a quei nazionalismi esasperati che l'avevano condotta alla rovina. La proposta dell'unità europea, avanzata da uomini lungimiranti come Churchill, Schuman, Adenauer, De Gasperi, Bech e Monnet in un mondo in cui gli Stati Uniti e l'Unione Sovietica erano diventate le
potenze protagoniste-antagoniste, rappresentava ai loro occhi la sola garanzia di indipendenza per gli stati europei. Con il Trattato di Parigi del 1952 veniva costituita la Comunità Europea del Carbone e dell'Acciaio, con quello di Roma del 1958 la Comunità Europea dell'Energia Atomica e il Mercato Comune Europeo e, finalmente, nel 1977, veniva decisa l'elezione del Parlamento Europeo mediante voto popolare. L'opera di Mario Pedini, che ha partecipato attivamente alle vicende europeistiche di questo ultimo ventennio, segue la travagliata storia dell'unità europea, individuandone i « momenti » piú significativi, sia in senso positivo sia in senso negativo, illustrandoli e commentandoli acutamente alla luce di quella dialettica tra stato nazionale e stato comunitario che ha costituito il motivo costante delle alterne vicende del progetto di integrazione europea. Europeista convinto, l'Autore, nel fare il bilancio di quanto è stato già fatto, delinea le prospettive di quanto ancora bisogna fare perché l'utopia di oggi diventi la storia di domani, la storia cioè di una nuova organizzazione di popoli e nazioni europei, sorretta da un nuovo senso della libertà e da una nuova concezione dei valori dello spirito, e indirizzata e culturale di tutti i popoli della Terra.