ATOMO IN CRISI?
PEDINI / PASETTI 1965  

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Questo li bro dell'on. Mario Pedini e dell'avvocato France sco Pasetti viene pubblicato in un momento difficile della costruzione europea ed in particolare per ciò che concerne la Comunità dell'Euratom. Gravi preoccupazioni sono purtroppo giustificate, non tanto dalla spesso esasperante lentezza della marcia verso l'unità europea, quanto dal profondo timore che si stia per real izzare un processo involutivo rispetto allo spirito che animò la redazione dei Trattati di Roma e la nascita delle Comunità europee, economica ed atomica. Chi scrive ebbe il privilegio e l'onore, prima rendendosi promotore della Conferenza di Messina e poi guidando la delegazione italiana lungo tutto il corso delle lunghe e difficili trattative, di partecipare direttamente alla definizione dei Trattati: tanto più giustificata, quindi, può essere oggi la sua amarezza, poiché sembrano vacillare le ragioni ideali e la profonda fede che costituirono allora gli incentivi più validi per l'azione rivolta a realizzare il grande sogno dell'unità europea. All'amarezza, al pur giustificato senso di sconforto occorre tuttavia reagire, opponendo nuove forze e nuovi stimoli, ulteriori meditate ragioni ed azioni alle forze centrifughe ed all'immobilismo che rischiano di compromettere i risultati così faticosamente raggiunti. È questo, mi sembra, il primo lodevole intento degli Autori: contrapporre alle delusioni ed alle incertezze gli argomenti concreti, l'indicazione delle vie e dei mezzi idonei per superare il momento di crisi. A questo scopo, M ario Pedini e Francesco Pasetti dedicano le parti più impeg native della loro opera, analizzando alla luce di una onesta e serena critica i progressi comunitari già compiuti e tracciando le grandi linee di un programma di azione per l' avvenire.
Dopo aver indicato le ragioni per le quali si rende necessario ed urgente in Europa lo sviluppo coordinato dell'energia nucleare, gli Autori illustrano chiaramente le posizioni assunte dalla Comunità e dai governi degli Stati membri in ordine ai problemi del momento: il coordinamento fra le fonti di energia cosiddette classiche e l'energia atomica, le scelte tecnologiche (uranio naturale, uranio arricchito, impiego delle licenze americane), la struttura del mercato energetico europeo, la necessità del coordinamento fra programmi nazionali e programma comunitario. Questa analisi è tuttavia compiuta senza perdere di vista il disegno generale dell'opera, destinata a render chiaro che l'integrazione europea nel settore dell'energia atomica è parte integrante dell'intero processo unitario il quale, partendo dalla costituzione della Comunità europea del Carbone e dell'Acciaio ed attraverso gli sviluppi delle successive Comunità, economica ed atomica, dovrà condurre alla formazione degli Stati Uniti d'Europa.È questo, in realtà, il tema fondamentale proposto dagli Autori: la Comunità atomica, sebbene realizzata con un Trattato distinto e per certi aspetti diverso da quello della Comunità economica, non è tuttavia che il complemento - necessario ed indispensabile - dell'intero processo unitario. Non è esatta, dunque, una distinzione fra questa e quella Comunità, così come sempre meno giustificabile - e la prossima fusione sta a dimostrarlo - è la distinzione funzionale degli organi esecutivi, che ragioni tecniche e storico-politiche vollero separati e distinti al momento della redazione dei trattati. Le due Comunità rappresentano, per così dire, due componenti di una unica costruzione che resterebbe in pericoloso squilibrio se una venisse a mancare o continuasse ad accusare ulteriori ritardi. Sebbene, dunque, il libro sia dedicato ai problemi della Comunità atomica, in realtà il tema generale è quello della costruzione europea, nel suo complessivo significato non soltanto tecnico-economico, ma anche e soprattutto politico. Per questo, opportunamente, la prima parte ricorda gli avvenimenti che hanno preceduto la firma dei trattati e sottolinea la comune impostazione, giuridica e politica, delle Comunità: così come sarebbe stato estremamente più arduo realizzare la Comunità economica senza la precedente positiva esperienza della Comunità carbosiderurgica, del pari sarebbe stato particolarmente difficile che dalla visione di un'Europa unita fosse arbitrariamente staccata la parte che più di ogni altra è legata all'avvenire, quella cioè relativa allo sviluppo dell'energia atomica, che è destinata a rivoluzionare la storia del mondo nel nostro secolo e più ancora nei secoli successivi. Un libro sui problemi e sulle prospettive dell'energia nucleare dell'Europa dei Sei potrebbe apparire riservato agli esperti o, comunque, ai lettori più provveduti di conoscenze specifiche. Non è così per questo libro di Pedini e Pasetti. Uno di essi, illustre parlamentare che da più legislature svolge con intelligenza e capacità pari all'entusiasmo il proprio mandato alla Camera dei Deputati della Repubblica italiana ed al Parlamento Europeo, è stato Relatore generale sul VII Rapporto annuale che la Commissione dell'Euratom presentò al Parlamento Europeo nel 1964: l'altro, attualmente Direttore al Servizio Commissioni del Parlamento Europeo,è fra i più attivi e solerti funzionari delle Comunità. La loro collaborazioneè stata feconda di utili frutti: il libro è di facile lettura anche per coloro che considerano i problemi dell'energia atomica di difficile interpretazione. Anche per questo si tratta di un libro utile ed anzi necessario: esso contribuirà a diffondere conoscenze e, al tempo stesso, solleciterà l'interesse di sempre più larghi strati della pubblica opinione.
Gli Autori si sono prefissi di presentare un panorama dello sviluppo e delle prospettive dell'energia nucleare nell'Europa dei Sei che fosse comprensibile ai più e che, insieme, sollecitasse nuove iniziative e rinnovati sforzi per superare le difficoltà del momento. È tanto più facile raccomandare questo libro alla lettura in quanto questo scopo è stato pienamente raggiunto: si è dato in tal modo un contenuto concreto all'iniziativa, già per se stessa lodevole, di divulgare e diffondere l'ideale dell'Europa.

Gaetano Martino